Una ragazza seduta su uno dei cornicioni del Bastione San Remy che osservava malinconica il panorama.
Così nacque l’idea di questo libro.
La ragazza era certamente uno spettro, che osservava i ricordi della sua vita passare veloci nel vuoto della sua nuova esistenza.
Avevo appena compiuto vent’anni. Era gennaio e percorrevo una volta a settimana l’immensa terrazza del Bastione per raggiungere gli studi della Radio con la quale collaboravo.
La sede di quest’ultima era ubicata in via del Fossario, zona che, dopo circa quindici anni sarebbe divenuta una tappa fissa dei miei tour “del mistero” a Cagliari. Fu una di quelle volte che vidi realmente una giovane che non provava terrore per il vuoto come accadeva a me fin da bambino: era comodamente adagiata sul cornicione.
Ma come può non avere le vertigini? mi chiesi.
Poi arrivarono altre idee, altre storie, tutte un po’ malinconiche come la ragazza del Bastione, ma che incutevano paura nelle persone a me vicine che avevo eletto come mie “cavie di lettura”.
La mia città divenne presto lo scenario ideale per una congrega di streghe che, durante il secondo conflitto mondiale, dipanava la macabra tela di una serie di malefici, e aveva il potere di restituire la vita ai morti.
illustrazione di copertina a cura di Max Carta tramite AI


Massimiliano Carta, in arte Max Carta, è nato a Cagliari nel 1977.
Autore, attore e speaker, ha fatto dell’horror gotico la sua firma narrativa.
Dopo “Incubi Kalaritani” e “Darkalaris”, torna con “La Quarta Madre”, un viaggio tra stregoneria, mito e oscurità.
Ideatore dei tour sui fantasmi di Cagliari, è considerato una delle voci più originali dell’horror sardo contemporaneo.